COME CUCINANO I PESCATORI
La cucina “marinara”, o popolare, era povera ma molto creativa. La scarsità di risorse alimentari esaltava la fantasia e spesso, con poco, si riusciva a fare miracoli di sapore e di gusto.
Ne è esempio il “brodetto alla sambenedettese”, pietanza di bordo che nasce con pesce di poco pregio e l’aggiunta di aceto nella giusta misura, che rendeva più forte il gusto del pesce. Infatti,in quell’epoca - primi del ‘900 - l’aceto veniva usato sia come bevanda per accompagnare i pasti, visto che ill vino era troppo pregiato, sia come disinfettante dei barili dell’acqua.
Questa specialità culinaria è il risultato finale di una serie di ricette che parte dal “guazzetto” passando per la “lattarella”, tutte nate dall’esperienza dei pescatori, costretti ad utilizzare il cosiddetto “pesce povero” a bordo delle loro imbarcazioni.
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